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Il cinema piange la scomparsa di Damiano Damiani

08/03/2013 | News
Il cinema piange la scomparsa di Damiano Damiani

Lutto nel mondo dello spettacolo e della cultura. Damiano Damiani, importante regista italiano, è scomparso all’età di 91 anni. Nato a Pordenone il 23 Luglio 1922 cullò il sogno cinematografico già da ragazzo, arrivando a portare al cinema il suo primo film nel 1960 (nel 1947 aveva debuttato con un documentario). “Il Rossetto”, insieme a “Il Sicario” (1962) e a “L’Isola di Arturo” (1962), faceva parte di una trilogia psicologica che segnò, in pratica, il debutto ad alti livelli di Damiani. Nel 1963 portò poi al cinema altre due pellicole “La Rimpatriata” e “La Noia”. Da qui avviene il suo cambiamento ideologico, con la politica e la denuncia delle attività mafiose che emergono dai suoi film. Vengono realizzate opere quali “Quien Sabe?” (1967), con Klaus Kinski; “Il Giorno della Civetta” (1968), da un romanzo di Sciascia con Claudia Cardinale e Franco Nero (che saranno i suoi attori feticcio); i polizieschi “Confessioni di un Commissario di Polizia al Procuratore della Repubblica” (1971) e “Perché si Uccide un Magistrato” (1974); i drammatici “L'istruttoria è Chiusa: Dimentichi” (1972) e “Io Ho Paura” (1977). I suoi film più rappresentativi sono stati però “Pizza Connection” (1985) e “L'Inchiesta” (1987). Il primo (vincitore dell'Orso d'Argento al Festival di Berlino), con Michele Placido, Simona Cavallari e Adriana Russo, narra la storia di un palermitano, killer della mafia a New York, che deve tornare in Sicilia per eliminare un magistrato. Il secondo è un notevole film religioso con Harvey Keitel nei panni di un Pilato sottoposto ad un'indagine da parte di un funzionario dell'Imperatore dopo la scomparsa del cadavere di Gesù Cristo.

Damiani è stato anche regista della serie televisiva tutta italiana “La Piovra”.

Nel 2002 ha diretto il suo ultimo film, “Assassini dei Giorni di Festa”.

Tra i riconoscimenti ricordiamo il David di Donatello ricevuto nel 1968 per “I Giorni della Civetta”. 

 


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